Come farsi conoscere, online e offline, è da sempre il cruccio di molti professionisti e piccoli imprenditori. Soprattutto all’inizio della propria carriera si ha bisogno di far capire agli altri semplicemente che esistiamo. Farsi conoscere è fondamentale ma non dobbiamo dannare noi stessi per farci capire da tutti. Non serve che tutti ci capiscano.
Per anni mi sono spaccata letteralmente il cervello pensando e ripensando a come essere capita dagli altri. Poi con il tempo questa domanda esistenziale ha lasciato il posto a una consapevolezza differente. Non serve che tutti comprendano il nostro pensiero, perché facciamo qualcosa, perché ci impegniamo in qualcosa, perché siamo in un certo modo. Quello che è importante è essere capiti e farsi conoscere dalle persone giuste, quelle che hanno qualcosa in comune con noi, che le lega a noi e le rende in qualche modo “nostre simili”.
Basta un piccolo punto di contatto, un tratto familiare, il riverbero di un pensiero condiviso a metterci in contatto con l’altro. Il quale intendiamoci sarà sempre diverso da noi, questo è fuori discussione, altrimenti si tratterebbe dello specchio di camera nostra. Il bello è proprio questo: essere diversi e nonostante ciò riuscire a trovare dei punti in comune, trovare qualcosa che ci unisce e ci fa sentire un’entità unica, solida, inaffondabile.
Essere in contatto con l’altro significa condividere un’idea, dei valori, un pensiero, un’esperienza, un destino. Anche se per un breve momento. Non sei solo, c’è qualcuno là fuori che è d’accordo con te su qualcosa. Non è stupendo?
FARSI CONOSCERE DAGLI ALTRI. SÌ MA COME?
L’unico modo per trovare degli interlocutori seri è parlare di noi stessi. (Nota, è quello che sto facendo in questo momento). Ma come si fa? “Ognuno a modo suo” è la risposta più onesta che posso offrire. Perché è la differenza, l’unicità, l’originalità di un carattere che lo rende interessante. Trovare questo modo unico di comunicare è l’obiettivo primario del content marketing. Essere noi stessi fino in fondo, averne il coraggio, assumendocene le responsabilità e abbracciando tutte le conseguenze. Non piaceremo a tutti, né verremo compresi da tutti. E allora? Io azzarderei un chisseneimporta grosso come una casa. Parlare, scrivere, mostrare chi siamo affinché pochi, i pochi che contano, puntino il loro sguardo nella nostra direzione.
IN FONDO, È PROPRIO NECESSARIO?
Non tutti riescono a raccontarsi facilmente, molti di noi non vorrebbero proprio farlo.
Sia chiaro, nessuno ha detto che sia obbligatorio. Ma chi voglia raggiungere degli obiettivi nel lavoro che implichino la necessità di dover allargare la propria platea si renderà presto conto che senza far conoscere una buona fetta di sé è molto difficile arrivare alla linea di meta, ovvero arrivare alle persone. Quante persone? Non è così importante. L’unica certezza su questo argomento è che la qualità ripaga sempre, la quantità invece… dipende.
Si deve considerare poi che non tutti sono portati per questo tipo di attività. Perché bisogna volerlo molto e dimostrarlo con i fatti. E soprattutto in molti casi richiede un cambiamento del nostro modo di fare, un’evoluzione interiore necessaria per portare a termine il proposito. Ci sono professionisti che si occupano di questo per altre persone, me compresa, ma voglio essere sincera fino in fondo: nessuno può raccontarci meglio di noi stessi. Perché nessuno ci conosce meglio di noi stessi.
FAI COME VUOI MA NON STARE ZITTO
Ok, ma se a noi proprio non interessa comunicare? Si sa, anche stando zitti, comunichiamo qualcosa. L’ho vissuto sulla mia pelle e posso affermare che tante volte il silenzio è un buon modo per creare dei fraintendimenti. Nei rapporti di lavoro, nella vita privata, non importa. Il punto è che gli altri non hanno il potere di leggerci nel pensiero e questa è la prima e più determinante regola che dobbiamo imparare. (Sembra stupido, lo so, ma spesso sono le banalità che ci sfuggono. Non ce ne accorgiamo perché semplicemente le ignoriamo). Non solo per migliorare nel lavoro, ma per migliorare come persone. Che poi di questo si tratta, di migliorare come esseri umani e avere il controllo della comunicazione che mettiamo o non mettiamo in piedi col mondo esterno.
Se saremo fedeli a noi stessi e ai nostri valori, pur rimanendo umili, cercando sempre di migliorare e sapendo che l’apprendimento è un viaggio che dura tutta la vita, allora a fronte di impegno e costanza avremo i nostri risultati. Raggiungeremo persone che condividono con noi una visione del mondo, un ideale, un sentimento e da queste persone impareremo sempre qualcosa. Se non altro impareremo a conoscerci ancora meglio e con ogni probabilità avremo qualche indizio per rispondere alla temibile domanda “la mia vita sta andando nella direzione giusta?”.
Se tutto questo ti sembra scontato, ovvio, trito, ritrito, insignificante… Perché non ti stai raccontando attraverso i contenuti?
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